giovedì 31 gennaio 2008

Chocolate Brown

Dato che questo è il mio blog non potevo non spendere un paio di parole per il cioccolato.
Cioccolato-Buoooooooooooooooono
Ecco, spese due parole.

Dato che questo è il mio blog, io ho partorito da quasi un anno, e invece di perdere peso dopo il parto, lo sto acquistando, per adesso mi limiterò a quel semplice binomio linguistico.

"I feel so guilty, and you are chocolate brown.."
o anche
"don't make me guilty, please don't chocolate brown.."

Sensi primordiali

Chi mi conosce lo sa. Sono intollerante alle sigarette. Lo sono sempre stata. Non ho mai neppure tentato di fumare. Lo so: sono una palla.
In casa mia non si fuma.
Del fumo passivo mi infastidiscono due cose: il puzzo, e il costante pensiero che mi sta avvelenando.
Del puzzo del fumo mi infastidisce la persistenza sugli abiti e tra i capelli.
Del fumo passivo mi piace solo una cosa, e siccome sono una professionista degli odori, lo ammetto senza problemi: è la prima fumata passiva, che ha un profumo molto più delicato di tutto il resto della sigaretta, direi quasi dolce, che dà meno di bruciato.
Ma.. dura solo un istante.

Ho da poco terminato di leggere Il profumo, e seppure io non sia un'assassina in cerca del profumo perfetto, per possedere l'umanità intera, ed ho un mio personale odore, somiglio un pò a Grenouille, il protagonista, per via della mia fissa degli odori.
Mia madre diceva che ho un naso da cane da caccia.
Questo perchè riuscivo a indovinare dalla casa di quale zia proveniva una maglia, un asciugamani, solo odorandolo.
Quando mangio, odoro. Le mie sorelle mi prendono in giro per questo, e quando sono raffreddata diventa un problema mangiare con godimento, chè qua si è buone forchette!
Il mio cucciolo Ivan, viene costantemente analizzato dal mio odorato. Il profumo più intenso è sempre fra i capelli e nel palmo della mano. E nel pannolino, ma quello non è tipicamente classificato come profumo. :P
Adoro cucinare piatti in cui devo soffriggere cipolla e/o aglio, o sfrigolare pezzetti di carne o pesce succulenti, o sfumare un pò di vino.
Il profumo dei dolci appena cotti lo faccio girare per tutta la casa, aprendo tutte le porte di comunicazione tra le stanze. Mentre quando cucino cose odorose, ma non profumose, le porte vengono tutte sigillate: che gli odori non vadano in ogni dove!
Mi piacciono gli odori, e di conseguenza non sono patita dei profumi chimici, me ne piacciono pochi ma buoni, e li uso con parsimonia; e poi il must: deodorante senza fragranza, assolutamente privo di profumo.

Queste precisazioni mi servono solo per giustificare il mio fondamentalismo anti-sigaretta, che comunque, a dirla tutta, non mi ha mai impedito di apprezzare e voler bene, anche a coloro che fumano. :)

mercoledì 30 gennaio 2008

SOS Tata

Programma di Mtv. Cioè, di fox, ma io l'ho visto su Mtv
Ieri ne ho vista una puntata, ne avevo giusto sentito parlare da mia sorella, e non avevo idea di come si svolgesse la cosa..
In pratica: presentazione della famiglia con tutti i bimbi, che fanno ciò che fanno normalmente, come se la telecamera non fosse lì presente, a vantaggio di chi guarda da casa.
Ovviamente la famiglia è sempre piena di bambini, ed è sempre squilibrata, nel senso che non ha più un proprio equilibrio. (altrimenti, perchè invocare un SOS?)
Arriva per magia, o meglio alla Charlie's Angel, la tata, che nella puntata di ieri era una ragazza bellissima, giovane, atletica, bionda, e come se ciò non bastasse, pure esperta e intelligente!! (quanto c'è di vero, e quanto è personaggio?).
L'unico problema è la divisa.. peggio che mary poppins, ma con minigonna e spacco.

Rimane con la famiglia x 7 giorni.
Già dal secondo giorno però, si vede che qualcosa è cambiato, i bambini dormono tranquilli nei loro letti, e la mamma trova il tempo per truccarsi.
La tata non fa altro che osservarli e prendere nota (letteralmente) di ciò che non va, e interviene ogni tanto, quando arriva il momento di far valere la sua esperienza, la sua preparazione, consigliando la mamma sul da farsi.
Esempio: se il bimbo ti colpisce o ti sputacchia, non chiedergli insistentemente PERCHè? Ma fagli capire che ti fai male, ti dispiace, in modo da IMPARARE A COMUNICARE tra di voi.

I bimbi della puntata di ieri, due gemellini maschietti e mascalzoni, passano il 100% del tempo insieme, e questo gli ha fatto creare un nuovo linguaggio, esclusivamente loro, con cui si intendono alla perfezione, ma arabo alle orecchie dei genitori e di noialtri.
Anche qui, consiglio: non assecondare le loro parole, speciali. Insistere, dolcemente con le parole 'normali'. E per premio: gita in una vera fattoria.

Il sesto giorno, la mamma e il papà vanno a cena fuori.. ma la cosa assurda è che c'è la telecamera che li segue dappertutto!! E li inquadra pure mentre mangiano e chiacchierano, oppure passeggiano mano nella mano, proprio a sottolineare che 'la coppia è tornata tale'.
Insomma un reality in piena regola.
Lacrime quando la tata va via, ma siamo tutti più contenti che la famiglia si sia normalizzata.

Ma non sarebbe stato più semplice contattare gli operatori del consultorio di zona?
Mbà, sarà che sono sempliciotta..

martedì 29 gennaio 2008

Proposito

Cercherò di scrivere post più brevi.

Giuro!
No, macchè! Non ho le dita incrociate dietro la schiena....

;P

Altamura

Sono nata ad Altamura.
Sono nata a casa e nel lettone dei miei genitori.
Non sono così vecchia, gli ospedali esistevano già, ho solo ventotto anni, e mia madre aveva già partorito in ospedale, ma comunque c'erano ancora in giro le 'levatrici' (ostestriche a domicilio). Non so se il parto fu qualcosa di improvviso, per cui non ci fu tempo per andare in ospedale, oppure fu una scelta deliberata, non ho mai chiesto a mia madre, e oggi non posso esaudire questa mia curiosità (mia madre non c'è più da tempo).
Ad Altamura ci sono anche cresciuta.
Ci ho giocato molto, nelle sue strade, con le altre ragazzette come me, sotto casa. Ci ho giocato nei suoi parchi in periferia.
Ci ho giocato con la sua neve.
Ho passeggiato le sue strade, col naso allinsù, per spiare Dio che mi guardava da sopra le nuvole, insieme a tutti gli angeli della corte celeste.
E poi da adolescente, la camminavo in lungo e in largo.

Da piccola adoravo Altamura. La Leonessa di Puglia. Wow.
Ho una sorella trapiantata a Rimini per amore, da quando io avevo 6 anni, e ricordo che nonostante mi stuzzicasse l'idea del mare a pochi passi, ero terrorizzata dalla lontananza di Altamura; così come, ero terrorizzata dallo stare lontano dalla mia numerosa famiglia in cui comunque non c'era di che annoiarsi, nonostante gli inevitabili screzi.
Insomma confondevo Altamura e la mia famiglia.

Perchè questa presentazione romantica su Altamura?
Per dire che ho le carte in regola per amarla, e, quindi, anche per per detestarla.
'Sta Leonessa di Puglia. Che di leonino ha solo la superbia.

Altamura è una piccola città.
Ma anche no. E' un grande paese. Sì, un paesone.
Che ha tutti i contro dell'essere paese, e tutti i contro del non essere città.
Insomma sta messa male, non ha alcun pro.
E' cresciuta, anzi stra crescendo tanto. E male.
Ha un viluppo di strade a doppio senso, che dovrebbero essere a senso unico (d'accordo, ultimamente stanno trasformando i sensi delle strade, ma non è che una goccia nel mare).

Nelle nuove zone, già abitate da anni, mancano i servizi principali - come posta, raccolta rifiuti, scuole, asili, e persino strade asfaltate. Non contiamo i bus, dài. Se vai ad abitare un pò fuori, devi prenderti la macchina, mio caro, lo sai no? Che poi funziona che: prendi la macchina, arrivi in centro, ma non sai dove parcheggiarla! Le cose van così.

Ha (Altamura) dei cittadini con un senso civico, di gran lunga inferiore a quello delle formiche (sentivo in tv che le formiche, pur dovendo affrontare un traffico molto più intricato del nostro, non si scontrano mai tra di loro, e vantano una organizzazione perfetta, che noi uomini vorremmo imitare. Le formiche. Forse dovremmo ambire al titolo di 'La formica di Puglia'.)
Ha un numero di automobili vertiginoso.
Ha un numero di parcheggi autorizzati ridicolo.
E allora che si fa?
Si parcheggia OVUNQUE.
- Sulle strisce pedonali.
- Davanti agli scivoli per i disabili (cosa che ho notato moooolto di più quando ho iniziato ad andare in giro col passeggino del mio cucciolo, e ho dovuto scontrarmi con la dura realtà: Altamura fa veramente schifo. Giuro, l'ho odiata.).
- Davanti ai garadge provvisti di Divieto di Sosta e Passo Carrabile puntualmente pagato al Comune.
- In doppia e (perchè no?) tripla fila.
E dovunque ci sia un divieto, ecco, proprio lì.. quello per gli altamurani è il parcheggio ideale.

E poi Altamura vanta un numero di macchinoni (termine per indicare le macchine di grossa cilindrata, tipo Suv) davvero impressionante.
E la cosa più impressionante è il vederle sfrecciare nelle nostre stradine piccole, ma proprio piccole, che speri si vadano a sfreggiare la fiancata lucente.
Anzi no, la cosa più impressionante è la scia di puzzo che si lasciano dietro, una volta che passano, perchè va da sè che sono tutte macchine Diesel.
Il Diesel va di moda, parecchio.
Noi abbiamo di recente acquistato una Meriva, come ho già accennato, e di buono c'è che ha la doppia alimentazione, benzina e GPL.
Non sarà puro come il Metano, il GPL, ma inquina meno della benzina, e del diesel!
Non vi posso dire tutti i pregiudizi con cui ci siamo dovuti scontrare!! Non abbiamo trovato neppure UNA persona daccordo con la nostra scelta: TUTTI avrebbero optato per il Diesel, chè oggi fanno motori molto più potenti, e più puliti, quasi come quelli a benzina.. Pulita la benzina? Ma quando mai??
Il GPL non è altro che un materiale di scarto del petrolio, ottenuto dalla trasformazione del petrolio in benzina, quindi, comunque sia, diretto discendente dell'oro nero.. Ma comunque è un rifiuto, da cui è possibile ancora attingere energia, quindi in un certo senso, noi ricicliamo.

Continuiamo, perchè no..
Uno dei vizi più diffusi tra i guidatori altamurani è, in pieno traffico (a scorrimento lentissimo), il fermarsi a chiacchierare con un amico, un conoscente, una persona qualsiasi, fermando la scia lunghissima di automobili con motore acceso, dietro di sè. Una volta poi ho visto una tipa che dalla macchina stava guardando la vetrina di un noto negozio di moda (Branà), fermando una scia di macchine che non aveva fine.
Fantastico. La puzza nell'aria (aria??) fa venire il voltastomaco. Ma tutto è fantastico. Specie quel completo di Missoni là in vetrina. Evvabbè.
Per non parlare poi del mancato uso delle frecce direzionali. Frecce direchè??
Sconosciute, proprio sconosciute.

E ancora: princìpio di precedenza.
Qui ad Altamura, non vige il princìpio di precedenza a destra, come insegnano i manuali. No. Troppo semplice.
Qui ha precedenza il più furbo. Il più pronto. Il più lesto. Chi ce l'ha più grosso.
In macchina diventiamo tutti automobilisti, non c'è distinzione di sesso/età/provenienza.
Siamo omologati. Tutti uguali: degli esseri a parte. Viventi, non si sa. Asessuati, di certo.
E chi la precedenza la dà (giuro, accade anche quando viene da sinistra, quindi la DEVE dare), si sente un tonto, un fallito.

Di buono c'è che, se impari a guidare ad Altamura, poi puoi guidare ovunque, sei preparato a tutto, non hai di che preoccuparti.
Solo che.. mi sa che devi rivederti il manuale di scuola guida, perchè fuori Altamura, i cartelli hanno un significato preciso, e che tu forse ignori, ma... che vuoi? Non puoi mica avere tutto!

Bellezza e Schiavitù

Titolo ispiratomi dalla nuova pubblicità toccante della Nivea, che chiede, alla fine, ''Per te la bellezza cos'è?''
Ovviamente per loro la bellezza è tutto.. 'bellezza è emozione', 'bellezza è amore', 'bellezza è libertà', sono le frasi che sono riuscita a carpire durante l'andata in onda della pubblicità, mentre imboccavo il mio piccolino.
Ovviamente alla fine si appropriano della bellezza, perchè il sunto è che 'bellezza è nivea'. E vabbè, magie della pubblicità.

Maporcamiseria!
Ma le brutte, che cosa devono fare? Cioè, non solo si devono tenere il fatto che sono brutte.. devono pure sentirselo spiattellare in faccia, che cosa si perdono! (si perdono addirittura emozione, amore e libertà). Che cattiveria.. dài.
[Che per caso si vede che mi sento un tantino attaccata dalla tal pubblicità?]
E comunque, per me, vale il binomio Bellezza = Schiavitù.
Cioè il completo opposto di libertà.
Mi riferisco alla bellezza cui ci vogliono addomesticare.

Perchè, diciamocelo, la vera bellezza non è la perfezione che ci propinano afforza.
La vera bellezza è l'armonia. Anche se hai il naso un pò lungo. Anche se sei un pò in carne.
La vera bellezza è la grazia.
Che può essere nei gesti, nei pensieri, nelle parole, nelle idee, nella voce mai urlata.
La bellezza è la naturalezza.
La bellezza è la semplicità.
E invece cosa abbiamo oggi?
Una schiera di adolescenti e giovani donne che, se sono belle, devono fare di tutto per restar tali. Se invece sono brutte, che almeno si trasformino in brutte curate, molto più accettabili (specie per i bilanci delle case produttrici di prodotti per la bellezza umana).

Ma torniamo al discorso sulla schiavitù.
Siamo schiave dello specchio.
Siamo schiave della moda.
Siamo schiave dell'altrui giudizio.
Schiave dell'apparenza, dell'estetica, dell'immagine.
Schiave della società martellante, che continuamente ci dice come essere, come vestire, cosa mangiare, cosa pensare, di cosa parlare.
Schiave del desiderio di guardare degli uomini.
Schiave del nostro desiderio di essere da loro guardate.
Cercando di rendersi desirabili agli occhi maschili, cerchiamo di copiare in toto l'immagine di perfezione propinataci.
Ma è solo una immagine, appunto. E' vuota.
Ed io ho l'impressione che la donna, anzichè prendere quell'immagine e personalizzarla, cucirsela addosso, sopra al proprio io, si limiti ad imitarla, spersonalizzandosi, annullandosi completamente in essa.
Siamo schiave delle case dei 'prodotti di bellezza'.
Siamo consumiste della bellezza.

E questo è solo un mio pensiero, che per ignoranza e/o incapacità, non riesco ad esprimere senza generalizzare.

lunedì 28 gennaio 2008

Basta cambiare strada..

Fai sempre la stessa strada, ogni giorno.. andata, ritorno, andata, ritorno, per raggiungere un determinato posto (di lavoro).
Poi pensi, vabbè, proviamo a cambiare strada ogni tanto!
Cambi strada, ne fai una diversa che magari hanno appena aperto, ed ecco che scopri uno scorcio di panorama inaspettato.
Wow, il cielo è fantastico da questa angolazione!
Il cielo non ha limiti.
Una svolta. E quegli alberi?! Ma che bella zona, davvero. Bello, bello.
E quei cartelli?! CHEEE?!?!? Strada chiusa????
Ohporcacciamiseriaccialurida!! Dovrò tornare indietro e ho già perso dieci minuti!
Ma chi cavolo me l'ha fatto fare a cambiare strada proprio oggi???

Comunque non va sempre così. A volte riesci ad arrivare illesa a destinazione, e allora sei contenta: hai sperimentato un nuovo tragitto. :)

Post by Post..

Segnalo, un Post importante di Haramlik - il blog di Lia, circa quello che sta accadendo in queste ore a Betlemme, ad opera dei guerriglieri israeliani.

Senza parole.

FantasticAllende

Della Allende sto leggendo La somma dei giorni, un libro dedicato proprio agli affezionati, od ai malati della scrittrice - acquistato di recente dalla bella libreria (non bar!) club silencio, aperta da poco qui ad Altamura.
Il libro non è altro che la descrizione dei giorni vissuti da lei e dalla sua famiglia (o piccola tribù, come ama chiamarla), dalla morte della figlia Paula, fino ad oggi.

Non è mia intenzione fare la recensione del libro, non ne sono capace.

Vorrei invece riportare una cosina divertente che le accade, e che lei descrive con quel suo humor cileno, ineguagliabile, e inestinguibile: a un cocktail, situazione che lei non ama, visto il suo metro e cinquanta di altezza, coi tacchi arriva allo sterno delle donne, e all'ombelico degli uomini (le tocca di vivere in una nazione dalla popolazione alta, gli USA-California - diverso sarebbe in Thailandia, dice) conosce un tipo che per fare conversazione le chiede che cosa fa (domanda a cui lei è tentata di rispondere alla lettera 'mi annoio, attendo che mio marito termini di parlare coi suoi compari, e mi preoccupo che il suo bicchiere ondeggiando non mi bagni la camicia!') e lei gli risponde sinceramente, dicendo che fa la scrittrice.
Allora lui, sbalordito e sinceramente ammirato, le confessa che una volta in pensione, anche lui scriverà un romanzo.
E lei gli chiede 'sì? perchè, che lavoro fa?'
E lui 'Il dentista'
E lei ' ah.. anch'io in pensione caverò denti.'

:)

Io l'adoro.

Ti vedo e non ti affitto..

Modo di dire delle mie parti.
Quando qualcuno te lo dice, significa affettuosamente, che sei tu, ti vedo.. ma non sei come sempre, cioè hai qualcosa che non va, che ti rode, che ti intristisce..
E' un modo carino per chiedere come stai.. come va..
Ultimamente il mio amico ob1 non mi affittava bene, e mi ha gentilmente chiesto che c'era..
Che c'è?
Stress..
La mia vita è parecchio cambiata nell'ultimo anno.
Da ragazza, mi sono trasformata in giovane mamma, laddove giovane significa inesperta; ho da poco ripreso a lavorare, dopo la maternità; abbiamo comprato casa, con tutte le conseguenze pratiche del caso (pitturare-sfruttare al meglio lo spazio-organizzare il trasloco); e come se ciò non bastasse sgainz è fuori x qualche giorno, ormai tutte le settimane.
That's it!

Devo ammettere che, rispetto ai primi mesi successivi al parto, in cui ero senza forze, nè fisiche, nè mentali, ora ho ripreso in mano la situazione.
In quei mesi non mi ci affittavo neppure io stessa.
Ma se qualcuno mi chiedeva come và, la risposta era sempre positiva.. bene, benissimo grazie.. non mi lamento.. e chevvuoi, è il periodo un pò stressante, ma è tutto nella norma.. l'avevamo messo in conto.. ma de chè??

Io mi sentivo fluttuare, nel marasma della vita, senza alcun appiglio.
Ricordo che ero sbalordita da cose idiote, tipo la mancanza di orari, ad esempio a pranzo, non sapevo mai se sarei riuscita a preparare qualcosa, e a mangiare in un orario decente, normalmente. Ero avvilita di non riuscire a vedere sgainz, come prima.. lui usciva per andare a lavorare, e io ero incatenata a casa. Noi lavoriamo insieme, e per me era strano il vederlo così poco.
Era inverno e non uscivamo spesso, anzi!
Ovviamente la notte si era trasformata in nottata.
Il mio Ivan mi riempiva completamente.
Lui si aggrappava a me per tutto, e credo che anche io mi aggrappassi a lui, perchè mi aiutasse a capire cosa stesse succedendo.
E' normale, è il periodo psicologicamente descritto come 'dell'attaccamento' sia del figlio alla mamma, che della mamma al figlio (sì, non è una cosa innata come molte pensano.. ti viene naturale, ovvio, ma è una cosa su cui lavorarci).

A volte ho pianto.
E solo ora, con un pò più di distacco, riesco a dirlo, ad ammetterlo. In quei momenti mi sentivo persa, sola.. nonostante non lo sia mai stata.
In quei mesi di vita-non-mia, che vivevo in un altalenarsi tra tristezza e gioia immensa, stordimento e gratitudine infinita, avevo sempre il timore che quel periodo non avesse fine, nonostante con la testa mi rendessi conto che quei mesi che mi facevano paura, non sarebbero più tornati.. Ivan non sarebbe mai più stato così piccolo e indifeso.. e che un giorno ci avrei ripensato con un pò di nostalgia.


Diciottanni

Data la mia non più tenerissima età, mi fa strano (diciamo pure che.. ''mi suscita'' ;P) dire che sono ancora invitata a partecipare a feste di diciottanni.
Dei miei nipoti, però..
Uè, che non sono mica nonna! Sono solo zia! :)
E oggi, il mio quinto nipote supera quella fatidica soglia. Cavolo, sono quasi tutti grandi.. E dire che li ho visti nascere..

Ricordo i miei, di diciottanni.
Ero già grande.
Grande nel senso che avevo già radicati in me un gran senso del dovere e una rigorosa conoscenza dei miei limiti.
Che p****!!
Ma sono proprio così noiosa e ''pragmatica'' come mi ha descritta mia sorella in un commento??
HELP! ^_^'


Ma intanto, Auguri Raffaele!

domenica 27 gennaio 2008

My true colors

Diciamo pure che io non so proprio descrivermi..
Non ho il dono del riassunto, e di questo qualcuno se ne sarà accorto..
Adoro i puntini di sospensione.. forse perchè voglio sempre lasciare qualche spiraglio aperto, anche a una frase, a un titolo..
E se qualcuno mi fa la banalissima domanda: qual'è il tuo colore preferito? Io ammutolisco.
Come faccio a dirti il mio colore preferito? Mica ce ne sta uno soltanto!
Il colore del cielo al tramonto.
La luna, bianca, in mezzo al cielo azzurro.
Il colore che preferisco per vestire è il verde militare, misto a tonalità di marrone.
Poi, per ragioni di post-partum, diciamo che indosso parecchio nero ;P
C'è il colore preferito per scrivere.. blu
C'è il colore preferito da guardare.. verde
Il colore preferito per contrasto.. rosso
Adoro i colori dell'estate.. giallo, luce..
Amo i colori della primavera.. verde, rosa..
Sono figlia dell'autunno.. quindi l'oro e l'arancio li ho nel cuore..
E come vivere senza il bianco inverno?

Music Box

A chi mi chiede che genere di musica ascolto, non so che dire.

In parte perchè ho scarisità di termini e una confusione mentale sui nomi dei generi musicali, e in (gran) parte perchè non ne ascolto di un unico filone artistico. E allora faccio prima a citare gli artisti che preferisco, i cui nomi, per me, si fondono coi generi musicali che fanno: Radiohead - Cranberries - Coldplay - CarmenConsoli - Pink Floyd.
Un capitolo a parte, poi, è dedicato a Tapestry, di Carole King.
Un album: una perla.
Per me rappresenta l'album perfetto, Parole-Musica-Voce.
Di una canzone assaporo parecchio la voce, la semplicità del cantato, il velluto delle corde vocali umane. Specialmente se femminili.
Questi sono gli artisti che persistono da anni, nella mia testa, nelle mie orecchie e nel mio cuore.

Poi ci sono ovviamente altri cantanti che apprezzo, come Kings of convenience, Elisa, Rem, U2.
Ho un fantastico album regalatomi dall'amico ob1, di Renè Aubry (Plaisirs d'amour).
Ascolto spesso e volentieri Chopin.
Quando ero in attesa di Ivan, ho conosciuto e mi sono innamorata del Concerto per pianoforte di Mozart, 21 e 23.
Ma il mio preferito è e rimane il num. 21 in C maggiore K467 - Allegro maestoso.
Da 7 minuti e 20, a 7 minuti e 40, è la parte che mi fa commuovere di piacere.

E la musica mi fa compagnia.
Riempie la mia casa.. sia in senso figurato, chè quando l'ascolto alzo il volume.. sia in senso fisico: non so più come sistemare i cd! :)

sabato 26 gennaio 2008

Io bimbo - tu mamma

Che per caso qualcuno di voi sa perchè i bimbi di dieci mesi (con degli occhi fantastici, ok..) giocano al ''io butto a terra - tu raccogli da terra''? Cioè, è proprio un gioco! Sistematico!
Sì lo so, disce che sperimentano il concetto di causa-effetto, tipo:
- io butto a terra, c'è un rumorino;
- io butto più in là, c'è un rumore diverso;
- me lo picchio in testa - lo butto a terra.. no, il rumore è uguale, ma a me fa male qua!
- ecco, io lo butto a terra - tu lo raccogli da terra.
Sempre - comunque.
E dopo il lancio dell'oggetto, ti guardano, attendono, sorridendo e pregustando già il momento in cui lo ributteranno a terra.
E a te tocca proprio, di riprenderli da terra: lui bimbo, tu mamma.
Evvabbene.. In fondo, è proprio divertente questo gioco. :-)

Cambio cambio..

Guido due macchine.
Meriva con cambio automatico, e Panda col cambio manuale.
Ovvio che, quando cambio macchina e passo dalla Meriva, che guido normalmente, alla Panda che ho generosamente affidato al mio sgainz, al primo impatto ci sono diverse cosine a cui devo semplicemente riabituarmi:
- terzo e scomodo pedale (frizione..)
- quando il motore va su di giri, ecco, quello è il momento, passa in seconda
- no, non puoi guidare venti minuti in seconda, poi devi passare in terza, e anche in quarta se è il caso..
- se freni, SCALA. Ricordalo, aiuta
- se freni, SCALA LE MARCE, ecco, puntualizzo.
Senza contare che la Meriva monta il servosterzo, mentre la Panda è già molto che monti lo sterzo..
Giuro, le braccia non me le sento più, ed è che ce le ho allenate! Il mio Ivan avrà di certo superato i 9 kg, e ce l'ho in braccio ancora come una mia appendice, cioè praticamente sempre..
A volte uso una fascia, che messa per traverso su una spalla, mi permette di poggiarlo su un fianco e portarmelo appresso a mò di marsupio laterale (idea presa dal libriccino di baby-gami ricevuto da nexusdue e sinusoide, alla nascita di Ivan), e questo aiuta.
Ma sto uscendo fuori dal seminato.. poi ci scriverò un altro post, sui marsupi.. :-P

Tornando alla questione delle macchine: la meriva ha degli ottimi ammortizzatori, e non li apprezzo mai abbastanza, finchè non torno a guidare la panda, che ne ha solo uno: ME.
Di bello c'è che con la panda scopri tutte le buche, anche le più recondite della strada.
Ed è che sono ad Altamura, una città in cui Strada Dissestata è un eufemismo.

venerdì 25 gennaio 2008

Il primo figlio del Mondo..

Hai voglia, tu, a dirmi che non è il primo figlio del Mondo, o che non è il bimbo più bello del Mondo.
Puoi sgolarti quanto vuoi: non sono d'accordo con te.
Lui lo è, invece.
E' il primo figlio del Mondo.
E' il bimbo più bello del Mondo intero.
Del MIO mondo.
E' il MIO bimbo.

Quindi, se mi sussulta il cuore di gioia, quando lo vedo fare CIAO con la manina, come un automa, sentendo quella parolina; oppure quando, gattona gattona, raggiunge le mie gambe e si inginocchia tendendomi le braccia e guardandomi sorridente e speranzoso, e dicendo ''ma ma ma ma''; o ancora quando picchietta instancabile e contento qualsiasi superficie rumorosa (anche la mia faccia): ti prego di non sminuire il tutto dicendo ''eh vabbè, è normale, ha dieci mesi, a quell'età i bimbi faaanno queste cose''... ok? siamo d'accordo?

Divento violenta, io.

Perchè Blog

Ecco, quello che di norma avrebbe dovuto essere il primo post, ma no, avevo già in mente quel benedetto twin-set beige senza tempo.
Bloggo perchè ho qualcosa da scrivere.
Fondamentalmente scrivere mi è sempre piaciuto. Quando, da piccola, ho scoperto che nel Medioevo esisteva il mestiere degli amanuensi, quasi mi veniva da piangere. Volevo tornare al Medioevo e fare quel mestiere.
Il fatto di essere una femminuccia, che nel Medioevo aveva tanto ruolo quanto quello di una gallina, non lo contemplavo proprio.
Così come neppure il fatto che gli amanuensi fossero dei frati.
Comunque, a parte questo, ho di recente scoperto un blog molto piacevole da visitare, ed è quello di sinusoide.
Ecco, diciamo che ho sentito una voce diversa nel chiasso della blogosfera.
E l'ho seguita.
Per cui: grazie Giusy, è tutta colpa tua, se mi trovo qui!
:-]

I capelli bianchi..

Circa quattro anni fa, mi vedevo spaventata, nello specchio, dove facevano capolino i primi due o tre capelli bianchi della mia intera chioma.
Oggi ne ho cinque o sei, nella sola zona strategica del fronte-centro, proprio quella zona che farebbe da rosone, se io fossi cattedrale.
Il resto della chioma non riesco ad analizzarlo, resto interdetta dal davanti.
Mi dico.. vabbè.. che problema c'è? Ho ventotto anni, un bimbo piccolo, una vita frenetica.
Poi mi dico: eccheccavolo! Potevano anche aspettare un altro pò.
Mi dicono: vabè e che fa? Tingili!! O fatti un semplice riflessante..

A parte che il riflessante mi sa che non basta più.. ecco il mio serio problema (o il mio vivo coraggio): non riesco ad andare regolarmente dal parrucchiere.
E' che mi sembra di perdere tempo e soldi. Tolta la parte in cui ti fanno lo shampoo, che dura sempre troppo poco, e che ha un effetto benefico sull'intera mia persona.
Oi, non è che non mi piaccia l'igiene del capello, mi lavo i capelli due volte a settimana, o ogni volta che serve.
Ma è che sono arruffata! Proprio io, come persona.
Immagino: faccio la tinta. Poi per mesi niente. Che cosa mi ritrovo in testa?
LA RICRESCITA!?!?!? NOOOOOOOOOOOOO!!
Quella sarebbe terribile! Trasandatezza pura!
Portare i capelli bianchi, a volerla interpretare con filosofia, potrebbe anche essere una scelta coraggiosa.
La ricrescita: no.
Semplicemente questo.
Ecco: beccatevi i miei capelli bianchi.
Finchè mi va.

La Colazione..

Io proprio non riesco ad essere umanamente vicina a coloro che non fanno colazione.
E tra coloro che la fanno, bisogna distinguerne due specie:
- chi la fa al mattino presto, nell'intimità della propria cucina, col pigiama addosso, con le tapparelle ancora tutte da alzare, e i piatti della sera prima da scansare;
- e chi la fa al bar.
Dalla dovizia di dettagli sprecati per descrivere la prima specie, si capisce che io le appartengo. Ma fisicamente, proprio.
Ammetto che a volte, può anche essere piacevole farla al bar. Ma il mio problema è il mio stomaco, che è uno stomaco ad orologeria, e appena mi metto in posizione verticale, sembra che il suo gorgoglìo abbia imparato a modulare: CO-LA-ZIOOOO-NE.
Quindi mi costa parecchi acidi gastrici lavarmi, vestirmi e recarmi a fare colazione fuori.
Chi invece la colazione non la contempla fra le proprie priorità vitali, non potrebbe mai avere a che fare con me.
Che poi è una cosa che non scopri subito.
Inizialmente ti sta solo antipatica, quella persona.
Poi piano piano realizzi: non siete astralmente vicini.
Ed ecco: la rivelazione: gli senti dire che la colazione non conta, è ridicola, non c'è alcun bisogno di farla, è solo una questione di pubblicità.
Senti!
Io nelle pubblicità per la colazione (che in effetti si sprecano), non ci ho mai visto la zuppa di caffellatte zuccherata, col pane di Altamura! Oppure il pane di Altamura con burro e marmellata! O gli spedini di bombaroli vuoti del Panificio 2000!
Oppure i biscotti con lo zucchero!!
Quindi non venire a dirmi certe cose.
Potrei anche arrabbiarmi!
La colazione è vita.

E l'ha intuito anche il mio piccolo Ivan, che tende le braccia, e spalanca gli occhi, seminando qua e là gridolini di gioia, mentre gli prendo dal sacchetto uno dei suoi Biscottini Milupa, che sgranocchia con tutta calma. :-]

Cento..

Sono i secondi di cui ha avuto bisogno il mio piccolo Ivan, per addormentarsi, ieri sera.
Esattamente un minuto e quaranta secondi di ''quarantaquattrogatti''.
Grazie, Zecchino d'Oro!!
E scusami, se a volte ho spento frettolosamente lo stereo perchè proprio non riscivo più a sentire le tue canzoni, ma sai com'è.. l'indigestione è pericolosa! Anche se solo di canzoni.

Quella vecchia roba..

Nel mio armadio ci sono robe che hanno la veneranda età di sei, sette, e anche otto anni.
Il che, diciamoci la verità, al giorno d'oggi è una rarità. Eppure, ci sono, persistono. E anzi, nel mio armadio (giuro, non so come facciano) si moltiplicano!
Ci sono twin-set beige senza tempo.
Pantaloni neri di vecchiaia, che in origine già lo erano, neri, ma la vecchiaia conferisce al nero un che di triste.
Maglioncini dal colore indefinibile, che chiamerei color-usato.
Insomma, ne sono piena, di 'sta roba usata e stra-usata.
Ed ho scoperto, che è pericoloso, avere 'sta roba nel proprio armadio. Perchè quella volta che devi vestirti di fretta (ma chi? io? ma quando mai!!), e non puoi proprio perdere tempo a cercare nuovi abbinamenti, che fai? Ti tuffi (mi tuffo) a pesce su quel vecchio twin-set beige senza tempo.
Magari non ti guardi neppure allo specchio, corri via, scappi via (cavolo, c'ho già mezz'ora di ritardo!!) e poi.. 'scopri'.. e poi ricordi.. che quel twin set non ti sta più, come sette anni fa.
Tu sei cresciuta, orizzontalmente parlando, e lui no. Anzi, il bastardo coi lavaggi si è pure rimpicciolito!!
E come lo scopri? Sentendo un lieve freddo dietro la schiena.. perchè lo stronzetto non ti copre più fino alla cintola, ma giusto un mezzo centimetro più su.

Ed ecco che pensi: cavolo, devo proprio toglierlo di mezzo 'sto twin-set!
Non dico buttarlo via.. ci sono cose che non si dividono (come un magnum, un cornetto, un lindor, un segreto della norcineria) e ci sono, pure, cose da cui non ci si separa. Quantomeno dovrei spostarlo nella zona più recondita dell'armadio.. dove c'è la zona neutra della ''roba per stare in casa'', in modo da doverselo proprio andare a cercare, in caso di bisogno, un giorno, molto lontano.
No, meglio provare a darlo via. Decisamente meglio. Sì.
Forse più in là, dai.
E' che se pure non mi sta più, io mi ci sento ancora bene, lì dentro. Nella mia pelle.
D'accordo, lo userò solo per stare comoda in casa, la sera, mentre leggo, quando fuori è freddo, e c'è l'odore dei termosifoni accesi, che scaldano l'aria, il cuore, la mente.

[Chè si vede che sono un pò prolissa??]