domenica 3 febbraio 2008

Buongiorno notte


Che il poetico titolo non tragga in inganno: non sarà un post poetico.

Il fatto è che ieri sera siamo stati a una festa di diciott'anni, cui accennavo in un altro post, e il fatto è che mi sono accorta che, con il mio cucciolo, io non sono più animale da festa..
Il locale era una pizzeria-balera di Gravina, e il dj desidera ardentemente di essere ucciso, non c'è altra spiegazione..
A parte le battute pietose che faceva.. non faceva che urlare, nel microfono. Allora ho dedotto che non gli è noto il concetto che quando parli al microfono, non c'è bisogno di urlare, chè la gente ti sente proprio perchè usi quell'aggeggio per parlare: se devi urlare, spegni il microfono!

E poi il volume della musica.. chela sua voce cmq superava..
E poi musica non-stop.. anche mentre si mangiava.. e infatti da quando hanno attaccato con quei rumori, e la gente è arrivata a centro pista (il nostro tavolone era un grande ferro di cavallo, il cui centro era la pista), io non ci ho capito + niente, e non riuscivo neppure a parlare, dovevo urlare praticamente, e infatti stamattina ho mal di gola.
Il mio Ivan aveva le guance rossissime, stava morendo di sonno, ma era attratto dalla musica, cioè dal volume di quella enorme unica cassa che stava di fronte a noi.
Poi decido di cambiargli il pannolino: vado in bagno, munito di fasciatoio, ma lo sbalzo termico era di circa 20 gradi, cioè se in sala c'erano 30 gradi, per via dei danzatori del centro, in bagno ce n'erano max 10.
Scappo in sala e glielo cambio sul suo passeggino (e lui è visibilmente contento di spogliarsi, ha caldo). Beve un sacco d'acqua, ed è attratto dagli applausi dei danzatori della notte.
Eravamo due straccetti, io e Ivan, ma almeno non eravamo soli (mal comune, mezzo gaudio), c'erano mia sorella Dony e il suo Jacopo, della stessa età di Ivan, e odiavano il dj come e quanto noi.
A un certo punto, verso mezzanotte (io pensavo fossero le 2 di mattina...), ci siamo spostate in un'altra saletta che si era liberata dagli avventori del sabato-pizza, e dove quantomeno resisteva qualche molecola di ossigeno nell'aria, e la temperatura era un pò + bassa dei 30 gradi della sala da ballo, ma il dj arrivava uguale, e pure la sua musica.
I bambini si sono addormentati, e dopo una mezz'ora spesa ancora ad ascoltare quel dj di cacca, chè eravamo sempre nella saletta appartata, e non potevamo neppure vedere le mirabolanti acrobazie dei danzatori gravinesi contro i danzatori altamurani, siamo scappate via, prima lei, e dopo pochissimo io, (ho aspettato che mia sorella la padrona della festa sistemasse le due persone che erano venute nella nostra macchina, in un'altra autovettura x il ritorno).
In macchina: Ivan dorme, io mi addormento.
A casa: sonno. Dormo. Le orecchie sono piene di ovatta.

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