giovedì 30 ottobre 2008

Nobody said it was easy..



Le sue mani che volano sui tasti, riprese dai quattro schermi alle spalle del palco - le avevo dimenticate.

Le note di attacco del pezzo no - quelle non le puoi scordare. Mai.

La sua voce che fa l'amore con le note del pianoforte - l'avevo riposta in un cantuccio, da dove ora sgorga improvvisa e melòdica, per accordarsi perfettamente coi battiti della mia anima.

Le sue parole, di cui mi credevo dimentica per sempre, sono invece sempre qui..

'..No one ever sai it would be this hard..'

Nel 2003 ho avuto la fortuna di assistere a due concerti dei Coldplay - prima a Milano, e poi a Boeblingen, in Germania.
Ricordi confusi di una vita altra.


'..Blame it all upon
a rush of blood to the head..'

Grazie, Youtube.. ti si può fare un monumento??? Ma chi l'ha inventato sto Youtube??
Santo subito, please!

martedì 28 ottobre 2008

Il libro magico


Lèggere e rilèggere lo stesso libro, è un'esperienza strana.
Ogni volta leggi le medesime parole, ma puntualmente ci trovi scritte cose nuove.

Ascoltare la voce dello scrittore e sentire vibrare dentro sè quelle particolari corde che ti fanno essere vicina a una persona che non hai mai visto o conosciuto, e che però senti così intima, tanto da indurti a pensare che solo lei, quella persona che ha scritto quelle parole (e non altre) può conoscere quelle corde vibranti dentro di te, e che queste siano le sue medesime.

Sto leggendo nuovamente L'anno del pensiero magico di Joan Didion.

Questa donna, scrittrice, moglie, madre, intellettuale, giornalista, americana doc nata settantatre anni fa, cinque anni fa ha perso d'improvviso il marito (John Gregory Dunne, scrittore, giornalista, intellettuale pure lui) - ed ha scritto.. un libro d'amore.
Lo ha scritto per lui, e per la figlia Quintana, allora in ospedale (e che morirà dopo l'uscita del libro..).
Quello che Joan Didion non sapeva quando ha scritto questo libro, è che poi avrebbe raggiunto me, con la sua propria voce, con le sue parole, con i suoi ricordi, con i suoi ragionamenti logici ma irrazionali.
Me, proprio me, qui, dentro - e senza possibilità di appello.
Vorrei solo dirle Grazie.

mercoledì 15 ottobre 2008

Lo stupore.. una sera

Ieri ero in auto col padre del mio pupo, alias mio marito, che tornavamo a casa dopo dodici ore che ne mancavamo tuttettre (dietro c'era il pupo silente nel seggiolino) - e come al solito, mentre lui guidava, io discutevo del più e del meno, magari anche in modo animato, come è nella mia indole, anche alzando la voce e mentre lo stavo riprendendo su qualcosa di assolutamente insulso, lui: '@#€#ssod#]@@"!!!!%& (trad. ma veffengul a taj e a quand s' stodc!)

Io: ..?..
BASITA - lo guardo incredula..

E lui, del tutto ignaro della mia presenza al suo fianco, fa 'ma 'sta scema qua.. ma io non lo so..'
Io:..??..
sempre più ammutolita..

Poi lui mi guarda.. e.. vedendomi con l'espressione a metà tra la sorpresa, lo spavento e la preoccupazione, chè un simile registro rarissimamente gliel'ho sentito utilizzare.. s'illumina d'immenso e mi fa: 'non ce l'avevo mica con te ovviamente.. era quella scema della macchina che è sbucata dal parcheggio.. ma perchè, non l'hai vista?'

Io: 'no, veramente no...'

giovedì 9 ottobre 2008

Come iniziare.. e come finire


L'incipit di una giornata è cosa assai importante.
Stamattina è iniziata col sorriso del mio cucciolo, dietro al ciuccio, che mi dava il suo buongiorno, chiedendomi il latte, e tendendomi le braccia per venire in braccio.
Lui è il mio buongiorno. :-)
Appena lo prendo in braccio e lui si àncora al mio collo, sono invasa dal suo dolce e tiepido profumo del mattino, e poi mi ritrovo circondata dalle sue braccine perfette.

Poi, il solito.. colazione, paf, vitamine, babyeinstein e aerosol.. sempre col mio naso sprofondato nei suoi capelli.
Non so proprio come faccia ad essere perennemente profumato..

Ma è pure vero, che il modo in cui finisci la giornata, e inizi la notte, ha pari importanza. Ed è che nelle ultime sere, il mio cucciolo si addormenta in pochi minuti, senza neppure le mie canzoni a ninnarlo. Lo metto nel lettino dopo averlo riempito di baci della buonanotte, mi siedo alla poltrona accanto, e aspetto. Lui si gira e si volta, va testa a piedi, ritorna in posizione originale, poi alza le gambe contro le sponde del lettino (proprio sempre così - un rito ormai).. finchè si stanca e decide finalmente di trovare la posizione per dormire, e non si muove più.
Dopo qualche minuto gli rimbocco la coperta (chè se gliela mettessi su mentre è ancora sveglio, lui farebbe la Sandra Mondaini di Casa Vianello, togliendosi la copertina a furia di alzare le gambine) - e lo lascio, con la lucetta notturna ad illuminare soavemente la camera.

Poi se, come ieri sera, mi viene su la splendida idea di fare un bagno caldo, anzichè la solita doccia veloce.. allora è proprio il massimo, per riprendersi e disporsi a passare una notte di riposo.

E va bene, ma.. che c'entra la foto invitante di un ferrero rocher fondente?
E' che stamattina ne ho trovato uno sulla mia tastiera.. e che dire.. è stato un ottimo 'integratore' di energia e di goduria (grazie Anthos!).
Questo anche per dar ragione al dottor obiwan, che, di cioccolato, me ne consiglia un lauto consumo.
:-)

mercoledì 8 ottobre 2008

About Romance


Il gesto più romantico che io abbia mai sentito dire, ha come protagonista la mia nonna materna, questo mix di donna un pò leone e un pò farfalla...

Ed ecco cosa ha fatto: quando i muratori stavano dando forma alle fondamenta della loro casa, lei ha gettato in quel cemento l'anello di fidanzamento che mio nonno le aveva regalato quando c'è stato 'l'apparolamento' (quando cioè si sono promessi).

Quell'anello, che ha dato inizio alla loro unione, lo vedo brillare in fondo in fondo alle radici del mio albero, come un seme su cui è cresciuta la mia famiglia intera.

martedì 7 ottobre 2008

Le mie radici


Se fossi un albero, le mie radici sarebbero i miei genitori, e i miei nonni. Per quanto lontane possano sembrare, sono sempre lì, a tenermi ferma, e ancorata al terreno.


I miei nonni paterni non li ho mai conosciuti.

La madre di mio padre è morta all’inizio degli anni sessanta, e il padre di mio padre a metà anni ottanta. Ma lui viveva ormai in Germania, quindi non serbo ricordi nemmeno di lui.

Da quello che ogni tanto ci racconta mio padre, erano una gran bella famiglia di otto figli - il cui unico problema erano le partite a carte di mio nonno. Ma finchè c’era mio padre a limitarlo, il problema non si faceva sentire troppo.

Il guaio successe quando mio padre fu chiamato al militare. 18 mesi dopo, tornò in quella che lui sapeva essere la sua casa, la stessa in cui era nato, tra le case dei vicini della sua infanzia, e, quando aprì la porta, trovò un’altra famiglia.

Così apprese che suo padre aveva perso tutto a carte: terreni – casa e non so cos’altro.

Ignoro se abbia mai pianto per quanto era successo, ma sicuramente qualcosa si era irrimediabilmente incrinato dentro di sé, perché lo racconta sempre con la voce bassa. Il ragazzo felice che aveva lavorato in campagna dall’età di 8 anni a cuore aperto, non esisteva più. Era rimasto intrappolato in fondo al cuore di mio padre, e lui si aggrappa a quel ricordo in ogni momento buio della sua vita. E, ultimamente, vi si aggrappa più frequentemente e con più tenacia.

I fratelli di mio padre, i miei zii, scapparono in Germania, per la vergogna e non sono più tornati.

Mio padre per un po’ ha viaggiato. E’ stato prima in Francia, dove stava per sposare una francesina.. quindi una capatina in Germania, per finire poi in Svizzera. E lì, ha conosciuto mia madre, altamurana doc anche lei.

Si sono sposati dopo pochi mesi.. e mia madre era già incinta della mia sorella maggiore. Sono rimasti in Svizzera dal 62 al 73 lavorando entrambi, mandando tutti i soldi ai miei nonni materni per aiutarli a costruirsi la casa, e, quando fu finita la casa dei miei nonni, per iniziare a costruire la propria di casa, e mettendo al mondo quattro bimbe (le mie prime quattro sorelle)

Nel ’73, mentre aspettavano la quarta figlia, si trasferirono definitivamente ad Altamura, dove hanno messo al mondo nei successivi dodici anni, un figlio e altre due figlie.

Mia madre alla mia età aveva già tre figlie, ed era in attesa della quarta.

In tutta la sua vita, mia madre, è stata incinta per sessantatre mesi, che equivalgono a cinque anni e un quarto.

Quando mia madre è morta, era già nonna per cinque volte.

Non ha mai conosciuto gli altri sei nipotini che sono nati nelfrattempo, tra cui il mio cucciolo di un anno e mezzo - ma così è la vita - lei è comunque qui tra noi, dentro noi.


Comunque..

Anche mio nonno materno era contadino. Povero, però. All’età di 20 anni si imbarcò come un clandestino, nelle viscere di una nave diretta in America, e lì, tra l’America del nord e del sud, rimase per 10 anni. Poi tornò in Italia e vide mia nonna all’uscita dalla Cattedrale, alle 6.00 di una domenica mattina; e mia nonna lo vide e abbassò lo sguardo.

Poi combinarono il matrimonio. E mia nonna fu molto chiara: dall’Italia noi non ce ne andiamo.

In realtà aveva paura che mio nonno avesse già una famiglia oltreoceano.. E poi aveva una paura ancestrale del mare. In vita sua l’ha visto una sola volta, e le è servita per sottolineare che la sua paura era irrevocabile.


Una volta mi ha raccontato che dovevano partire per un luogo in cui venivano regalati i terreni da coltivare. ‘La Bonifc’ la chiamavano. Avevano preparato tutto. Documenti, firme, accertamenti, carte, valige..Qualche giorno prima della data fissata per la partenza, incontrò una sua amica, che nel salutarla, forse per sempre, le chiese ‘Madonna maj, ma coum ha da fe’ de’, do’ mis d’ neiv, tand lundein…’ (trad. 'Oh Madonna mia, ma come farai, due mesi di navigazione in mare, così lontano..').

Credo che mia nonna non abbia sentito nient’altro.. Aspettò che la sera rincasasse suo marito dal lavoro, lo prese e lo costrinse ad andare a strappare le carte.. La destinazione era la BOLIVIA - America del Sud.


E fu così che rimasero qui, poveri in canna a sfornare altri figli. Mio nonno è poi morto a fine anni ottanta, ma non avevo un grandioso rapporto con lui, lo ricordo silenzioso, e altissimo, nonchè pieno di capelli e di denti bianchissimi.

Mia nonna materna, che oggi ha 93 anni, ma non ha sempre avuto 93 anni, è più lucida di me, ed è una dolce nonna.

Ha un grande cuore, tanto pudore e ride spesso, senza denti (a differenza quindi del marito..).

Ha visto morire 1 figlia di 30 anni, il marito, e un’altra figlia di 50 (mia madre).

Quando guardo qualche foto di mia nonna da giovane, resto allibita. Non riesco a trovare in quel viso rugoso, la splendida ragazza tonda, sorridente e forte delle foto in bianco e nero.

Da piccoli si immagina che i propri genitori siano sempre stati adulti. E che i propri nonni siano sempre stati anziani. Poi guardi qualche foto, e tenti di figurarteli, giovani come non li hai mai visti.


Mia nonna ha frequentato la scuola elementare, in tempi in cui era un privilegio - era l'alunna più brava, e la sua maestra tentò invano di convincere la mia bis-nonna a far continuare gli studi a quella bimba tanto dotata.

Ma la mia bisnonna, non ne voleva sapere, e aveva fatto frequentare la scuola alla sua primogenita, al solo scopo di insegnare a sua volta ai fratelli e sorelle più piccoli a leggere, scrivere e far di conto.


La calligrafia di mia nonna è spettacolare. Grafìa d'altri tempi.

La ricordo mentre trascriveva testi di preghiere e canzoni di Santi, su misteriosi quadernetti che ancora oggi tiene in mano quando la vado a trovare, e la trovo sola e al buio che sta pregando, o cantando in silenzio. La luce in realtà non le serve, sa tutto a memoria, ma il quaderno in mano le dà sicurezza.. un pò come succede ai bimbi, quando devono recitare la poesia imparata a memoria, che ancora non sanno leggere, ma tengono comunque in mano il lavoretto e fingono di seguire le scritte... :-)


La gioventù di mia nonna è stata lunga e travagliata. Letteralmente travagliata. Ha partorito ben dieci volte, ma due bimbi le sono morti da piccoli, come a quei tempi accadeva così facilmente (anzi, lei è stata fortunata a perderne solo due). La sua vita era, ed è tutt'ora: casa, famiglia, chiesa - anche se segue la Chiesa in tivvù, chè non può più andare a messa da oltre dieci anni.

E' sempre stata, ed è tutt'oggi, il centro della nostra grande famiglia.

L'estate scorsa, dopo aver superato alla grande una operazione al femore fratturato, l'abbiamo trovata che suonava il tamburello per fare una dimostrazione di come si balla la pizzicata - tipico ballo pugliese.

Non la si può fermare, se si mette in testa che riesce a fare una cosa, riuscirà.

Ha uno stomaco di ferro, ed ora so da chi ho preso il mio appetito..


E, guardando mia nonna, capisco perchè ai Cicloni vengono dati nomi di donne.

Le donne sanno essere proprio grandi, in tutti i sensi, e io sono felice di far parte di questa metà di cielo.

Pappa Reale e Vitamine


Oltre alla terapia mirata alla bronchite-stomatite, il medico che ha visitato mio figlio la scorsa settimana, gli ha prescritto un mix ricostituente di pappa reale e vitamine A e D, da assumere per 30 giorni.

Ora, lui per quattro giorni ha preso un sacco di medicine (sciroppo - paf - goccine) + si è sottoposto al lavaggio del nasino con la fisiologica e al lavaggio della mucosa del cavo orale, con acqua e bicarbonato, almeno tre volte al giorno - ed è stato bravo.

Ma quando si trattava di prendere la pappa reale, non ne voleva sapere proprio! Pianti e pianti, gli aprivo coercitivamente la boccuccia per fargliela bere, che non se ne sfugge..

E stamattina, invece, la sorpresa.
Io: 'amore, prendiamo la pappa reale, che ti fa bene?'
L'amore: 'scììì'
Prendo incredula la boccettina scura, e con il cucchiaino gli faccio bere la pappareale piano piano, e lui la beve, tutta quanta gliene dò - nonostante sia visibilmente disgustato.

Cioè è improvvisamente cresciuto, stanotte..
E io lo amo. Ma proprio tutto, e con tutta me stessa. Il mio piccolo uomo del cuore...

I WANT YOU (BOB DYLAN)



Non so perchè, ma mi si è infilata in testa, e non va più via!

I want you

The guilty undertaker sighs,
The lonesome organ grinder cries,
The silver saxophones say I should refuse you.
The cracked bells and washed-out horns
Blow into my face with scorn,
But it's not that way,
I wasn't born to lose you.
I want you, I want you,
I want you so bad,
Honey, I want you.

The drunken politician leaps
Upon the street where mothers weep
And the saviors who are fast asleep,
They wait for you.
And I wait for them to interrupt
Me drinkin' from my broken cup
And ask me to
Open up the gate for you.
I want you, I want you,
I want you so bad,
Honey, I want you.

Now all my fathers, they've gone down
True love they've been without it.
But all their daughters put me down
'Cause I don't think about it.

Well, I return to the Queen of Spades
And talk with my chambermaid.
She knows that I'm not afraid
To look at her.
She is good to me
And there's nothing she doesn't see.
She knows where I'd like to be
But it doesn't matter.
I want you, I want you,
I want you so bad,
Honey, I want you.

Now your dancing child with his Chinese suit,
He spoke to me, I took his flute.
No, I wasn't very cute to him,
Was I?
But I did it, though, because he lied
Because he took you for a ride
And because time was on his side
And because I . . .
I want you, I want you,
I want you so bad,
Honey, I want you.

Narciso.. ricette di burro


Questo week end ho consumato tre panetti di burro per fare dolci e biscotti.
Sì, lo so, non c'entra niente con la dieta che stavo facendo.. ma tant'è.
Ora va così. Poi chissà!!
Ho approfittato del mio stato d'animo propenso a fare dolciumi, per provare una nuova ricetta scopiazzata dal blog di Black Cat per fare dei frollini al burro.. anzi no, per trasformare il burro in frollini..
Dico che ho approfittato di me, perchè mi capita raramente di fare piatti nuovi..ma questa ricetta mi è piaciuta subito, perchè ha solo quattro ingredienti!
E quindi cito.

Ingredienti frollini:

430 gr farina 00
250 gr burro (aborro la margarina: NON C'ENTRA NULLA!! Fidati del burro..)
90 gr zucchero al velo
1 bustina vanillina

Se il burro te lo scordi fuori dal frigo qualche ora, vedrai che è meglio, perchè lo lavori con le mani, e non cambia il sapore come quando lo sciogli (seppure a bagnomaria o nel microonde).
Sul burro ci metti lo zucchero al velo, e continui a lavorare con una mano, mentre con l'altra setacci la farina a pioggia. Infine la vanillina, e quindi lavori l'impasto a due mani, facendoti inondare dal profumo di burro zuccheroso vanigliato, che sale su dalle tue stesse mani.. e ti senti invincibile, quale unica portatrice di profumi e sapori nella tua stessa casa.

Una volta scemata la sensazione di onnipotenza, che se prolungata può farti andare fuori di testa, rientri in tè , stendi l'impasto, e dai ai frollini la forma che più ti piace (io ho gli stampini tupperware con stelle, cuori e fiori di diverse misure.. belli i frollini sono.. belli da guardare anche mentre li cuoci in forno.. ma puoi anche fare frollini tondi, con l'ausilio di un bicchiere.. o ferri di cavallo.. o dai sfogo alla tua fantasia!! ;-)
Quindi cuoci 15' a 180° su carta forno.
Se ti piacciono più cotti, li fai stare qualche minuto in più, e mi raccomando, apri tutte le porte di comunicazione della tua casa, che il profumo di questi biscotti rende tutto più dolce, anche l'aria.
Tieni presente che nella seconda infornata, i biscotti vengono sempre più bruniti, perchè il forno è già caldo..
Al mio cucciolo, il 'to (biscotto) che piace di più è la stella, che si mangia un angolo, ops, un raggio, per volta.. :-)


Ciambella Classica

A mio marito piace proprio tanto la ciambella.. non chiedetemi perchè. E' un classico nei dolci della mia famiglia, e per un periodo mio fratello (golosissimo) non riusciva più a mangiarla, perchè la facevamo SEMPRE - insomma lamentava la carenza di fantasia.
Di bello c'è che la fai velocemente, e avendo lo stampo adatto, viene sempre col buco! Giusto per smentire il classico detto su buchi e ciambelle..

Ingredienti (ssshh.. era un segreto di famiglia):

5 uova grandi (o 6 piccole)
400 gr farina 00
350 gr zucchero
150 gr burro
latte qb (circa 1 bicchiere)
vanillina O buccia di limone O buccia d'arancia
1 bustina lievito paneangeli
Frulli tutti gli ingredienti insieme, nell'ordine che vuoi (il lievito per ultimo) - ungi la teglia con olio e pangrattato o burro e pangrattato, e cuoci 35' a 180°

Di bello c'è che puoi variarla aggiungendo pezzi di cioccolato fondente, o puoi addirittura marmorizzarla.. cioè: metti nello stampo metà dell'impasto - nella metà che resta nella ciotola, ci aggiungi cacao amaro in polvere, lo frulli, resistendo alla tentazione di mangiartelo a cucchiaiate (che l'odore di cacao risveglia un nonsochè in me..) e lo versi nella teglia, sopra all'impasto chiaro, facendo il giro completo della ciambella, in modo da farlo andare dappertutto - alla fine, dopo aver sformato la ciambella, le fette che taglierete risulteranno decorate con la parte al cacao che disegnerà delicate onde scure nel dolce chiaro.

Crostata di ricotta

La base di questa crostata è ottima per fare anche crostate di crema o di marmellata.. Ma anche biscotti frollini, ripieni magari di amarena, o di nutella..
500 gr farina 00
2 uova
200 gr burro
200 gr zucchero
1 bustina lievito

1 kg ricotta
300 gr zucchero
2 uova
80 gr farina 00
1 bustina lievito
1 buccia di limone
cannella a volontà
(se vuoi proprio esagerare.. pezzi di ciocco-fondente)

Lavori la base, e le dai forma tonda e mentre la fai frollare in frigo, prepari la ricotta.
Quindi stendi la base, lasciando da parte meno della metà dell'impasto che ci servirà per fare le strisce della crostata.
Posizioni la base nella teglia, coi bordi rialzati, ci stendi la ricotta - prepari le strisce e le stendi sulla ricotta.
Cuoci in forno 35'-40' a 180°
Ovviamente se la vuoi più scura, la fai stare altri 5 o 10 minuti (x la crostata di marmellata o di nutella no, tirala fuori chiara, altrimenti si secca)
Stamattina ho mangiato l'ultimo pezzo di crostata.. e non vedo l'ora di fare la prossima!! :D (Altro che dieta..)

In verità non mi sono data solo ai dolci questo week end.. anche al salato, ma quello è un altro capitolo.. peperonata.. salsiccia e patate.. scaloppine al limone.. ragù alla bolognese.. penne ai broccoli.. pizza di patate!!
L'ora è sempre buona per risvegliare la fame..
Di bello c'è, quando cucino, che la fame mi si accheta. Ho la sensazione di mangiare anche solo preparandolo, il cibo. Chissà se è normale..

venerdì 3 ottobre 2008

Sette (inutili) giorni di Avvelenamento


Il mio cucciolo è nuovamente malato.
Ha di nuovo la febbre, questa volta più persistente dalla precedente, chè la scorsa settimana gli ho dato una sola volta la tachipirina, e da ieri mattina sono già 5 che gliene dò. :-(

Anzi no, rettifico, non è di nuovo malato: non è mai guarito - nonostante i sette giorni di antibiotico dato tre volte al dì.
La febbre, questa essenza misteriosa, arrivata la scorsa settimana e scomparsa già il primo giorno di malattia, è tornata, con più tenacia di prima, rinvigorita proprio dai sette giorni di antibiotico!

Nuovo spot: "antibiotico errato: il nutrimento ideale, per la tua malattia!"

Vado dal pediatra, ieri mattina, coi 39° di febbre addosso al mio cucciolo, il quale dopo averlo visitato, tristemente mi annuncia che L'ANTIBIOTICO ASSUNTO NON E' STATO EFFICACE.
Che per me significa: ho sbagliato antibiotico.
Ma anche: ho sottovalutato i sintomi.
E ancora: avrei potuto vederlo, alla fine della terapia, e invece no.

E quindi: scriviamo un altro antibiotico (io: più potente? e lui: no, è un principio diverso - e io (in testa): ma allora ti sei proprio sbagliato?) per altri sette giorni (sigh!), una volta al dì.
Insieme a un bell'aerosol, 4/5 giorni, 3 volte al giorno.

Ora, per chi non sapesse che cosa sia la terapia mediante aerosol, la decodifico io, sto qua apposta:
1) prendi un bimbetto di 18 mesi x 12 kg, e inizi a spiegargli che dobbiamo fare l'aerosol, per gioco, per prepararti il terreno.
2) prendi intanto il macchinario (costato 95 euro) per l'aerosol, e riepi l'alambicco con la fisiologica, e i medicinali del caso: prepari la pozione.
3) trovi una posizione strategica, dove il bimbo può stare buono almeno 6 minuti: davanti alla tv, magari con un dvd di babyeinstein messo su.
4) ti prendi il bimbo in braccio, accendi il macchinario e gli posizioni la mascherina sul viso
(il vapore scaturito dalla macchina, farà assorbire meglio i medicinali, e renderà più umidi i bronchi per farli liberare, in quanto evidentemente pieni di muchi ristagnanti)
5) lotti con il bimbo per i successivi 5/6 minuti, perchè resti fermo a respirarsi questo vapore caldo e olezzante, mentre lo distrai mostrandogli i cartoni, gli animali, le musichette.. finchè alla fine cedi alla parte più violenta di te, e lo blocchi intimandogli di stare fermo, chè le medicine lo faranno stare meglio e DEVE stare fermo, a costo di legarlo!!!!!!!

Moltiplicare per tre volte al dì.
Aggiungerlo a tutte le altre cose che normalmente fai in una giornata.
Una passeggiata, no?

Che cosa mi insegna questa storia: in effetti diverse cose.. intanto, che devi fidarti della tua sensazione 'a pelle' - e quindi quando qualcosa non ti convince, specie se riguarda la salute di un tuo caro, DEVI approfondire.
E poi: un parere diverso fa sempre bene.
E infine: quando un bimbo ha la febbre, vuole la mamma!
Ultimo ma non ultimo: quando un bimbo ha la febbre NON COPRITELO TROPPO! Lo fareste solo soffrire di più.