lunedì 9 febbraio 2009

Mani ferme

Una vita. La sua.
Ventisette Anni. I suoi.
Vita breve, ma infinita.
Finita, un pomeriggio
coi bimbi piangenti
in grembo e in giro.
La mamma non risponde
La mamma non si muove
La mamma non sorride
La mamma non c'è più.
I bimbi.
Smarriti, soli e tristi.
E domenica mattina,
l'ultimo pubblico saluto.
La mamma non c'è più.

La scorsa settimana è morta una giovane mamma di tre bimbi (6anni-3anni-2mesi).
Giovane donna, ex operaia. Immeritata moglie. Amata figlia.

Ed è morta, come solo una madre può morire.. con la bimba di due mesi in braccio.. coi bimbi 'più grandi' in giro. Unici testimoni del suo malessere. Protagonisti, insieme a lei, del momento della sua massima vitalità (la loro nascita), le erano accanto, quando il suo cuore ha ceduto.

Ha lasciato quattro vite, non una.
Ha lasciato la sua vita, e quella dei tre figli, che non la vedranno più.
E' questa cosa, più di ogni altra, a lasciarmi sgomenta.
La solitudine, assoluta, dei tre figli.

Sì, lo so, c'è il loro papà, ma non tutti i padri sono degni di tale nome.
Non basta aver prestato il proprio codice genetico al momento del concepimento.
E sul loro padre, non ho sentito belle cose.
Ed ecco che la solitudine di quei tre figli, assume i neri contorni della tragedia famigliare senza scampo...

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