lunedì 31 dicembre 2012

Ho deciso che il mio colore è Verde

Come il verde degli alberi, delle foglie, del basilico, delle belle giornate, della libertà, del mio completino intimo preferito, della vellutata di asparagi di oggi, dei suoi occhi quando c'è il sole.

E da una bella cena di fine anno a base di amici freschi freschi, risate di vino e tombola d'ordinanza, coi led zeppelin che si alternano a ballate brasiliane, il caffè delle dieci e la pastiera napoletana in forno, io davvero sento che è stato bello il duemiladodici che ci sta salutando, e attendo trepidante il duemilatredici nuovo nuovo che ci farà compagnia per i prossimi trecentosessantacinque giorni.

Auguri di felice anno a tutti. Col cuore, di cuore. Da cuore a cuore.

Pina

sabato 22 dicembre 2012

Prima che sia tardi

Ormai è arrivato Natale. Tra poco salutiamo il vecchio 2012, e accogliamo il fresco, nuovo e sconosciuto 2013.

E noi siamo alle prese con la prima sickness della nostra storia londinese. Ieri ha cominciato Ivan, oggi Mattia. Io spero che la cosa venga risparmiata a me e consorte: domani è in arrivo la barbasister, devo finire le pulizie, e pure le compere di natale!! Unbelievable!

Oggi è stata una giornata lenta lenta. Ivan era troppo debole per andare a scuola, così si è perso le ultime cinque ore di lezione di questo term. Ma menomale che i lavoretti (una cartolina vuota, un piattino di carta con pupazzo di neve e alberello natalizio, e un angelo fatto da una bottiglia di plastica che conteneva latte) erano stati recapitati a singhiozzo nei giorni precedenti.
Un pò mi dispiace che qui in UK non ci sia la tradizione della poesia da imparare a memoria, nasconderla sotto la tovaglia, per poi recitarla durante il pranzo natalizio, e ricevere la meritata strenna dai presenti, ma tant'è.

Oggi maritosgainz ha finalmente comperato una stella di natale, rossa, in un vaso argentato. Così le decorazioni che mi ero prefissata ci sono tutte, albero (bianco), presepe (di stoffa, da un chartity shop), stella di Natale (rossa, appunto).
Ho scoperto che amo i vasi di fiori sui miei davanzali, davanti alle mie finestre. Intanto, a livello pratico, fungono da mini protezione, arginando il rischio che i bambini si arrampichino facilmete al davanzale medesimo, magari per guardare giù, ma la verità è che riempiono di vita una stanza intera, i vasi, i fiori, le foglie..


Questa settimana è cominciata con la christmas fair scolastica, nulla dinuovo, direte voi, e invece no! La novità è che quest'anno io ho partecipato all'organizzazione! Nulla di che, sono passata in qualche ristorante a chiedere che facessero una donazione per la tombola (che qui pronunciano tombòula, quanto fastidio mi dà quella pronuncia?) ed ho ottenuto alcune cosine. Ho anche investito parecchio nella raffle e nella tombòula, ma secondo voi 'ho vindo qualche cosa?' niet-nada-nisba-not at all.

Martedì mattina invece, io e Mattiello ce ne siamo andati a Wimbledon col bus. Mi piace Wimbledon Village, ma la ragione della gita era teatrale, e che dire? Il teatro è un bellissimo modo per apprendere, conoscere, e divertirsi. A tutte le età!

Mercoledì festa di natale al children centre del mio cuore, tutte hanno portato qualcosa di home made (io frittata ai funghi e muffins all'uvetta), magari derivante dalla propria cultura culinaria (questa parola mi ha sempre fatto ridere e pensare a male), e insomma una ha preparato un tiramisù. Tutte pensavano l'avessi fatto io (l'unica italiana, nda), e si precipitavano da me per i complimenti, e alla fine abbiamo dovuto fare l'annuncio ufficiale, che U, africana doc (veste sempre con i coloratissimi abiti tradizionali, con tanto di turbante) era l'acclamata autrice del dolce, che era effettivamente ben fatto. Ma ero troppo imbarazzata per chiederle la ricetta (ma mi rifarò, promesso!).

Giovedì shopping day. E tea time, and pizza home made per T l'amichetta di Ivan e L, la sua giovane mamma franco-inglese. Peccato che Ivan si sia sentito poco bene, il pomeriggio e la serata sono stati deliziosi per tutti gli altri versi..

E insomma, i nostri tre calendari dell'avvento non mentono, ormai le caselle to-go son proprio poche. Come dite? Perchè tre calendari dell'avvento? Perchè due sono pieni di cioccolatini, che ogni giorno vengono sapientemente fatti sgusciare fuori dal calendario, commentati (ogni giorno è una forma diversa, attinente sempre al Natale) e poi inghiottiti: e questi derivano da un Father Christmas che ha consegnato regalini e sorrisi, nel giorno in cui noi abbiamo decorato la nostra prima casetta di pan di zenzero, un lontano giorno di novembre.
Uno invece deriva da una piccola fiera natalizia novembrina, acquistato per 50p, in stoffa, con le taschine vuote. E insomma da questo grande father christmas non esce nulla, siamo noi che ogni giorno a fine gioirnata riempiamo un foglietto con i principali avveimenti e lo ripieghiamo piccino piccino, per poi riporlo nella saccoccia giusta. Un modo come un altro per passare questi giorni frenetici e carichi di aspettative colorate.

E dunque, prima che sia troppo tardi, e i calendari dell'avvento vengano riposti per il prossimo anno, io ho proprio voglia di augurarvi A very merry Christmas, and a Happy new year (war is over, if you want it..)

domenica 9 dicembre 2012

Una sera, per magia..

Lei, un'amica, l'anonima AT di questo blog, ci fa un regalo. Ci regala un sabato sera della sua vita. Lei resta a casa nostra con i nostri due cuccioli docciati e impigiamati, tre piatti di pasta, un dvd, mille libri e quattro bicchieri di play-doh nuovi di zecca, e noi usciamo.

I bambini quasi ci cacciano di casa, non vedono l'ora di passare questa serata diversa, anche dal loro punto di vista.

E noi andiamo, usciamo, io e lui, come non succedeva da.. Well, ages, actually..
Così ci ritroviamo io e lui, on the road, nel freddo, e anzichè aspettare un bus decidiamo di camminare, tanto per cominciare bene questa nuova serata tutta per noi. Londra è buia, piena di traffico e senza bambini in giro. Le luci di Natale sono ovunque, anche nei negozi ormai chiusi. E noi camminiamo a braccetto, e parliamo. Incredibilmente, senza interruzioni, senza liti da sedare, senza discussioni al di sotto del metro e trenta, senza le classiche continue richieste così sfiancanti.
Il vento freddo sulle guance mi fa sorridere, lo adoro.

Un film, tutto per noi, ed è che il titolo era assolutamente giusto per la serata, ovvero Great Expectations. All'inizio non ci ho capito granchè, e continuavo a pensare a che felicità è non essere nata a quei tempi. I bambini non avevano vita facile, ecco.

Poi di nuovo fuori, con un altro pezzo di serata da scoprire: una pizzeria e un tavolo per due.
Abbiamo provato un nuovo locale, mooolto italiano, in realtà proprio siciliano doc, la musica perforava i timpani, le luci natalizie ferivano gli occhi (non potevano decidersi sul colore, così li hanno usati tutti, per non scontentare nessuno. Credo.), e tutto era fin troppo italiano, cioè c'era anche un filo con due 'panni stesi ad asciugare'.

Ma la pizza diavola e la peroni alla spina, la ragazza che cantava Adele, la tavolata inglese con tre coppie e nove figli in totale, di tutte le età, coi teenagers che si auguravano 'dito medio' vicendevolmente, ed è che era una gara a chi lo augurava in maniera più originale.. o forse era un corso intensivo per imparare le mille varianti di quel codice internazionale, insomma il tutto cosmico, anche il meloncello dopo il conto, è stato particolarmente piacevole.

E tornati a casa con la testa leggera, sia per l'assenza delle classiche discussioni bimbesche, sia per la pinta di peroni e il meloncello, abbiamo trovato bimbi e amica che dormivano.

Un bell'inizio di week-end..
E oggi pomeriggio, non lontano da casa nostra, una favola prenderà vita, e noi ne saremo testimoni, con il nostro primo pomeriggio a teatro, tutti insieme, appassionatamente...